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Kamikaze, il Vento Divino che nel 1274 e nel 1281 si alza dal mare per proteggere il Giappone.
Tutto inizia quando il nipote di Genghis Khan, il temibile Khublai Khan nel 1260 sale al trono e si autonomina Imperatore della Cina.
Da quel momento il suo desiderio è la conquista di quello che rimaneva della Cina e di tutti gli altri stati limitrofi.
Tutte le Nazioni cadevano ai suoi piedi… alla fine anche la resistenza della Corea fu battuta.
Ora si poteva usare la penisola coreana per invadere il Giappone.
Anche i figli della Dea del Sole Amaterasu dovevano inchinarsi al volere del Khublai Kan.
Per questo motivo nel 1268 gli ambasciatori del Khan portarono in Giappone una lettera ufficiale… un documento dove Khublai Khan fra le righe, con parole ipocrite e sottili minacce si rivolgeva ai Giapponesi… chiedendo di avviare relazioni diplomatiche… dove il Giappone avrebbe evitato la guerra solo con un atto di sottomissione all’Impero Mongolo.
Certo i Samurai si ispiravano alla cultura cinese… ma dopo averla adattata allo spirito Giapponese.
Mai si sarebbero piegati al volere di uno straniero.
La lettera del Khan rimase senza risposta e si iniziarono i preparativi di difesa contro i mongoli.
In quel periodo il reggente del Giappone era il giovane Hōjō Tokimune.
Voleva creare un sentimento nazionale Giapponese.
Forte del sostegno dei Clan, il governo di Kamakura respinge tutte le ambasciate mongole che si succedono per 6 anni.
Tokimune da buon discepolo dello Zen sapeva che non poteva evitare il pericolo che presto sarebbe arrivato dal continente, era deciso, avrebbe affrontato il nemico con un ruggito da leone.
I racconti narrano che Il suo maestro Buddhista lo esortò a gettarsi nella lotta.
Nel frattempo Khublai Khan era inferocito. Non riusciva a credere che un piccolo Stato come il Giappone osasse deludere le sue richieste.
La Guerra era inevitabile.

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In breve tempo, sfruttando la penisola Coreana come trampolino di lancio mandò una grande flotta contro il Giappone.
I Samurai si opposero e combatterono fieramente… ma le piccole guarnigioni sulle isole di Tsushima e di Iki vennero sconfitte rapidamente e poi… i mongoli si abbandonarono a terribili crudeltà sui civili, donne e bambini furono torturati e seviziati in modo efferato.


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Questo violava tutti i codici militari ed i Samurai non erano preparati a crimini così orribili.
Nelle lunghe guerre interne Giapponesi non si erano mai viste atrocità di questo tipo.
La Guerra del Gempei aveva forgiato la forza dei Samurai e le loro strategie, erano pronti a lottare…
Ma i mongoli usavano tattiche sconosciute, combattevano in grandi formazioni accompagnati dal suono di tamburi, gong e campane e si astenevano dal combattimento corpo a corpo.
La Katana dei Samurai era un’arma molto evoluta e letale nel corpo a corpo ma… i mongoli usavano scagliare nugoli di frecce avvelenate, non entrando mai in contatto col nemico… fingevano di ritirarsi per poi attaccare a tradimento gli inseguitori.
Inoltre i mongoli avevano anche una sorta di bombe incendiarie costruite dai cinesi… e le lanciavano con le catapulte.
Tutti questi elementi portarono alla sconfitta dei Samurai a Tsushima e Iki… difese da piccole guarnigioni.
Le sconfitte furono anche il frutto delle sottovalutazioni del nemico.
I Giapponesi si ritirarono sulle coste del Kyushu e si prepararono ad una difesa ad oltranza… in attesa dei rinforzi dai Clan.

Le forze in campo nel 1274:
Samurai Giapponesi: 2.000 guerrieri e 300 imbarcazioni ( attesi altri 4.000 Samurai di rinforzo )
Gli invasori
Mongoli, Cinesi e Coreani: 40.000 guerrieri e 900 navi.

25 novembre 1274…
I Samurai aspettano il nemico sulle spiagge di Hakata.
Inizia la battaglia.
Il nemico è troppo numeroso ed i Samurai sono costretti a ritirarsi sulle colline in attesa dei rinforzi.
Alle orde nemiche però iniziano a scarseggiare le frecce, le armi più pericolose.
Allora i vari Generali ordinano la ritirata non prima di aver incendiano i villaggi della costa e profanato il monastero di Hakozaki.
Tutto questo sotto gli occhi dei Giapponesi che dalle loro postazioni assistevano al saccheggio senza poter far nulla.
Ma all’improvviso… dal mare si alza un vento minaccioso… ben presto il vento diventa sempre più forte e si trasforma in un potente tifone che si abbatte sulla flotta mongola, trascinando nel naufragio l’armata nemica.
Un segno del destino oppure le Divinità Shintoiste erano irritate da questa invasione straniera?
La prima invasione si concludeva con la sconfitta dei mongoli e la vittoria del Giappone.
I Giapponesi avevano perso in combattimento 200 Samurai… l’Armata Mongola 13.500 guerrieri e 150 navi.
Anche se i samurai avevano vinto, Tokimune non poteva abbassare la guardia, aveva guadagnato un po’ di tempo ma il nemico sarebbe tornato per vendicarsi.
Decise allora di fortificare le costa di Hakata, il luogo della Prima Invasione, era quello dove ci si aspettava un nuovo sbarco.
Con rabbia preparò la vendetta… e dopo aver conquistato tutta la Cina meridionale ed aver portato i confini dell’Impero Mongolo agli estremi del Mondo, decise che era arrivato il momento di inviare una nuova ambasciata in Giappone.
Questa volta la richiesta era di diventare vassalli dei Mongoli.
I Giapponesi non presero molto bene questa richiesta… Decapitarono tutti gli ambasciatori e lasciarono le teste esposte allo scherno della folla.
Il Khan non aspettava altro e diede ordine per la Seconda Invasione.
Questa volta disponeva di una Armata senza pari e di una flotta enorme.
La Seconda Invasione sarebbe partita da due direzioni per congiungersi nel punto di sbarco, sempre a Hakata.
8 giugno 1281 inizia la Seconda Invasione.
Le forze in campo:
Giapponesi: 60.000 Samurai ( 40.000 sul posto e 20.000 di rinforzo )
Invasori Mongoli-Cinesi-Coreani: circa 160.000 guerrieri e 4.400 navi.
Divisi in Due flotte:
1 ) Flotta dalla Corea: 60.000 guerrieri e 900 navi.
2 ) Flotta dalla Cina Meridionale: 100.000 guerrieri e 3.500 navi.
La Flotta dalla Corea arriva per prima, ma i tentativi di sbarco falliscono per la decisa reazione dei Samurai.
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Questa volta i Giapponesi non si accontentano di fermare il nemico sulla spiaggia ma, agendo con azioni notturne da commando, a bordo di piccole imbarcazioni vanno all’attacco delle navi nemiche, salgono a bordo e con dei feroci corpo a corpo infliggono pesanti perdite al nemico.
I Mongoli non riescono a sbarcare in forze, cercano altri punti sulle coste ma ovunque vengono respinti.
Confidano però nei rinforzi della Flotta partita dalla Cina.
Alla fine arriva la Flotta di rinforzo… con le truppe più numerose ed agguerrite.
Le grida di giubilo dei mongoli salutano il grosso dell’esercito di invasione.
Le navi delle due flotte si uniscono e si dispongono in assetto di guerra, i mongoli stanno per trionfare.
Solo l’intervento Divino poteva salvare il Giappone.
In tutti i Santuari e Templi del Giappone vecchi, donne e bambini pregano ed invocano la Dea del Sole Amaterasu.
Gli invasori mongoli dovevano essere sconfitti.
E… incredibilmente arriva il miracolo… la Dea del Sole aveva ascoltato le suppliche.
Il Sole che aveva brillato fino a pochi minuti prima, all’improvviso viene oscurato da una grandissima nube.
il giorno si diviene notte… anche se era solo pomeriggio.
Un terribile tifone appare all’orizzonte, e punta verso il centro della flotta mongola.
I mari si gonfiano e tutte le navi nemiche vengono affondate… Forze sconosciute stavano proteggendo il Giappone e travolgevano tutti i nemici.
circa 100.000 guerrieri morti e 30.000 prigionieri.
Una disfatta totale per i mongoli, una Vittoria sublime per il Sol Levante
Il Kamikaze ” il Vento degli Dèi ” aveva portato la salvezza al Giappone.
Giuliano