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Durante il periodo Edo, in Giappone c’era una vera  mania per gli incontri di Hyaku Monogatari (Centinaia di Storie) in cui le persone mettevano alla prova il loro coraggio e provavano piacere  dall’essere spaventate senza motivo.

Si  riunivano in gran numero e  si alternavano per raccontarsi storie dell’orrore e per mettere in pratica la leggenda secondo la quale si spegne una candela al termine di ogni storia… e accadrebbe qualcosa di veramente strano quando la  fiamma dell’ultima candela si spegne…

 

Le “cento storie” significavano semplicemente “un numero di storie dell’orrore”, non necessariamente un centinaio.

Cavalcando l’onda della popolarità, Hokusai ha prodotto una serie di stampe così intitolate:
O – Iwa – San
Il fantasma vendicativo della signora O – Iwa
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Kohada Koheiji
Ucciso dall’amante di sua moglie, torna per vendetta per tormentare la coppia, con la faccia raffigurata come un teschio
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La ridente Hannya, con in mano il resto del suo pasto, un bambino vivo.
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Sarayashiki
La storia di O-kiku e dei Nove Piatti.
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Shunen ( Ossessione )
Hokusai raffigura la nozione di ossessione per i serpenti (la forma che si crede assumano gli spiriti vendicativi ) avvolta attorno a una tavoletta commemorativa e una ciotola, abitualmente collocate nell’altare buddista per il culto nelle case.
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Le stampe Hyaku Monogatari di Hokusai sono state un grande successo, usate in modo appropriato per vari oggetti tra cui tavolette votive e buste utilizzate per i regali in denaro di Capodanno.

 

Giuliano

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