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Shiretoko.
La Fine della Terra.

All’ Estremo Nord – Est dell’isola di Hokkaidō, si trova la penisola di Shiretoko che si incunea fra il Mare di Ochotsk ed l’Oceano Pacifico.
Shiretoko in Lingua Ainu significa “ Fine della Tèrra “ e tale dovette sembrare alle antiche popolazioni Ainu questa terra, che si infilava fra il mare e l’Oceano.
Nella punta di questa penisola c’è uno dei più bei parchi del Giappone.
Patrimonio dell’Unesco dal 2005.

 

 

 

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Il Parco Nazionale di Shiretoko.
In Lingua Giapponese “ 知床国立公園, Shiretoko Kokuritsu Kōen “
Questo meravigliòso lembo di terra rimasto immutato da tempo immemorabile si estende per 38,636 chilometri quadrati.
Essendo situato in una delle regioni più remote del Giappone si può arrivare al Parco solo a piedi oppure via mare.
Io ho avuto la fortuna di andare a vedere di persona questo luogo.
Arrivato all’ aeroporto di Shin-Chitose ( 新千歳空港 Shin-Chitose Kūkō.) ho nolleggiato un’auto e sono partito per la Shiretoko.
In pratica dall’altra parte dell’isola di Hokkaidō.
Dopo essermi fermato un paio di volte alle terme, arrivo al limite delle strade della penìsola di Shiretoko.
Li si trova l’entrata del Parco con un parcheggio, biglietteria ed una zona ristoro.
Una volta parcheggiata l’auto si acquista il biglietto e poi si entra…
Si cammina sopra un sentiero rialzato fatto di legno, che serve per non rovinare l’incredibile sottobosco.

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Mentre ci si inoltra in questa foresta rimasta intatta per migliaia di anni, sembra di tornare indietro nel tempo… agli albori del Genere Umano.
Si cammina per una buona mezz’ora in mezzo ai boschi, e si costeggiano cinque laghetti; che sono parte integrante del Parco.
Tutti gli adulti restano in silenzio ad osservare e fotografare questa specie di Capsula del Tempo a cielo aperto.
I bambini sono i più vivaci ovviamente.
Ma tutti, tutti rispettano la Natura.
Si giunge ad una piccola radura che si apre sul laghetto più grande.
In quel luogo lo sguardo può perdersi nella foresta, e sulla montagna che troneggia in lontananza specchiandosi nella acque di un Blu profondo.
A turno ci si mette in posa per una foto con un paesaggio che raramente si può ammirare o solamemte immaginare.
Andare oltre questa radura è sconsigliato.
Molti cartelli infatti avvertono del pericolo di orsi.
Una numerosa colonia di questi predatori vive in questa zona selvaggia.
Ed è facile imbattersi in uno di loro.
La specie di orso che vive in Giappone è l’orso dal Collare,
Conosciuto anche col nome di orso della Luna; per il suo caratteristico collare di pelo bianco sul petto.
Oltre a questo formidabile predatore, nel Parco si possono trovare cervi, volpi ed una quantità di Flòra e Fàuna da soddisfare qualsiasi amante della Natura.

Partendo dal vicino porto di Utoro si può costeggiare il Parco di Shiretoko con un battèllo.
Vedere le scogliere con forme particolari, create nel corso dei millenni da innumerevoli scòntri con gli Iceberg, schiantatisi sulle coste di Shiretoko, lasciano a bocca aperta.
In agosto la temperatura arriva sui 21 gradi circa.
Non è raro che una forte foschìa circondi Utoro e le coste di Shiretoko.
Ma quando il sole riesce a vincere le nebbie, si vedono queste scogliere affiorare come fantasmi che si innalzano dal mare, ed il verde dei boschi sulle cime.
Sulla nave il vento si fà sentire. E anche se siamo in estate un brivido ci percorre lungo la schiena.
Il profumo di salsèdine è quasi assente.
Si arriva fino alla Punta di Shiretoko.
Ci si sofferma con la nave ad ammirare la cascata del fiume, nato dalla Montagna che si specchiava nel laghetto.
Poi si torna indietro… al porto, all’àuto che ci riporta nel 21 secolo.
Giuliano Magalini

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