Arte, Cultura e Tradizione

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Sumo.
La Lotta Sacra dello Spirito Shintoista Giapponese.

Ho avuto la fortuna di assistere ad un torneo di Sumo.
Questa esperienza è durata dalle 8 del mattino alle 15.30 del pomeriggio.
Non c’era solo il Torneo.
La giornata è iniziata alle 8 del mattino mostrando l’allenamento dei lottatori,
Poi è proseguita con la spiegazione del Sumo.
La presentazione dei bambini delle scuole di Sumo che per l’occasione affrontano in 2 contro 1 un Sumotori. Quasi sempre il lottatore, scherzosamente li fà vincere.
E un torneo minore dove si scontrano le giovani promesse del Sumo, in attesa degli scontri fra i professionisti.

Ma è obbligatorio spiegare un pò questa bellissima ed impegnativa disciplina.




 

 

 

 

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Il Sumo (相撲 ) letteralmente strattonarsi.
E’ una antichissima forma di lotta corpo a corpo Giapponese.
Nel Sumo, due sfidanti si affrontano con lo scopo di far toccare con una qualsiasi parte del corpo che non sia la pianta dei piedi o di far uscire l’avversario dalla zona di combattimento, il Dohyo.
Con la parola Dohyō (土俵) si intende l’area di combattimento utilizzata nel Sumo.
La zona a terra è rialzata, in media di 50cm, ma l’altezza può variare tra i 35cm e i 60cm. L’Area dove avviene l’incontro è formata da un cerchio di paglia del diametro di 4m e 55cm.
Nel centro vi sono due linee davanti alle quali si posizionano i lottatori prima di scontrarsi.
La zona aerea sovrasta la zona a terra e prende le forme di un tempio Shintoista.
Dal 1952, le colonne della parte aerea sono state eliminate per esigenze televisive e sostituite con 4 pendagli colorati rappresentanti i quattro punti cardinali.

Nero. Tartaruga Nera del Nord (玄武)

Verde. Drago Azzurro dell’Est (青龍) ( da notare che in Giappone il Verde e l’Azzurro sono in qualche modo simili nella lingua parlata e scritta )

Rosso. Uccello Rosso del Sud (朱雀)

Bianco. Tigre Bianca dell’Ovest (白虎)




 

 

 

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Il Sumo è lo sport nazionale del Giappone
Le origini del Sumo risalgono agli inizi del VI secolo dopo Cristo.
Si è sviluppato dagli antichi riti religiosi Scintoisti e dalle preghiere in richiesta di raccolti abbondanti.
Ai suoi albori il Sumo era più ruvido rispetto alla versione attuale, con la presenza di elementi di combattimento molto più violenti.
Agli inizi del XVII secolo, si formarono le prime organizzazioni professionistiche.

Contendenti.
Due lottatori, maschi, detti Rikishi (力士) oppure Sumotori (相撲取り) queste sono le due parole più comuni per indicare i lottatori di Sumo.

I lottatori, vivono e si allenano duramente in palestre o “scuderie” chiamate Heya, e prendono al posto del nome la Shikona, ovvero il nome da combattente.
Si affrontano combattendo nel Dohyo.

I Sumotori sono organizzati e divisi in una graduatoria detta Banzuke (番付) questa è la classifica compilata dai giudici per mettere in ordine gerarchico i vari lottatori di Sumo.
La forma in cui viene redatta attualmente è stata codificata durante l’epoca Edo (1603-1867).
I Rikishi sono divisi in due squadre.
La squadra Est, scritta dalla parte Destra, e la squadra Ovest, a sinistra.
Per ogni Sumotori viene scritto il nome da combattente completo, shikona (四股名), il luogo di origine e la classifica.
Classifica che si basa su princìpi di capacità e forza e non in categorie di peso.
A inizio pagina si parte con la divisione più alta, la Makuuchi, di seguito si scende fino all’ultima Jūryō, Makushita, Sandanme, Jonidan e l’ultima Jonokuchi.

Lo Yokozuna è il Grande Campione.
L’ Eccellenza del Sumo. Lo Yokozuna si distingue perché indossa una speciale e pesante corda annodata la Tsuna.

Tutte le categorie elencate vengono formate da molteplici sottolivelli che salgono in modo decrescente, in base ai risultati ottenuti dal Rikishi durante il torneo precedente.

Ogni Rikishi, Sumotori tra i non professionisti e Sekitori tra i professionisti deve vincere.
Vincere più incontri possibili, torneo dopo torneo, per poter salire sempre più in alto nel Banzuke.
In ogni caso, retrocederà se perderà più incontri di quanti ne vince.
Tra i lottatori non professionisti un torneo ha 7 incontri consecutivi, uno al giorno, invece tra i professionisti gli incontri da disputare sono 15.
I tornei annuali sono 6 e, ovviamente, non è possibile terminare il torneo con un pareggio.




 

 

 

 

 

 

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La Caratteristica distintiva dei lottatori di Sumo è l’indossare come capo di abbigliamento il Mawashi (廻し) . Questo è uno speciale perizoma indossato durante l’allenamento o la competizione.
I Rikishi di rango più elevato indossano un particolare mawashi, il kesho-mawashi.
Parte integrante della cerimonia d’apertura del Torneo.
La cerimonia nota anche con il nome di Dohyōiri.

Comunque, come dicevamo a seconda del rango dei Rikishi, il Mawashi può essere di vari colori e materiali.
Il Mawashi dei Rikishi più importanti, i Sekitori, di solito è fatto di Seta.
Lunga quasi dieci metri e larga sessanta centimetri del peso variabile fra i tre ed i sei chili.
Avvolta più volte intorno alla vita del Rikishi e fermata da un grande nodo sulla schiena. Piccoli drappi di seta indurita vengono inseriti nella parte anteriore della mawashi per decorazione, chiamati Sagari.
Le Sagari non vengono mai indossate durante gli allenamenti.
Se i Sagari cadono durante l’incontro, il Gyoji ( l’arbitro del Sumo ), le getterà fuori dal Dohyō il prima possibile.

Il Rikishi può indossare il Mawashi in maniera tale da mettere in difficoltà l’avversario. Indossarlo senza stringerlo alla vita per rendere difficile la presa ed evitare che l’avversario lo tiri e lo spinga fuori dal Dohyō , oppure può stringerlo molto per evitare che l’avversario riesca ad avere una buona presa su di esso.
Molti Rikishi sono superstiziosi.
Credono che il colore del Mawashi sia determinante sulla fortuna.
A volte dopo un incontro perso cambiano il colore del Mawashi per la successiva combattimento.




I Rikishi più importanti durante gli allenamenti portano dei Mawashi di cotone pesante.
I lottatori dei gradi inferiori, indossano un mawashi nero di cotone, sia per gli allenamenti che per le competizioni; anche loro hanno delle Sagari fatte di cotone, e non sono semi rigide.
I praticanti di Sumo a livello amatoriale dovrebbero indossare dei Mawashi bianchi di cotone.

Se il Rikishi perde il Mawashi nel corso di un combattimento viene automaticamente squalificato.
Normalmente i lottatori di Sumo non hanno problemi con la nudità.
Spesso si vestono in luoghi pieni di gente, nel caso dei tornei all’aperto anche perchè non possono vestire da soli il Mawashi, hanno bisogno di una persona che li aiuti.
Ma è VIETATO perdere il Mawashi e rimanere completamente nudi sul Dohyo durante un’incontro ufficiale.
Questa regola è stata introdotta nel 1913 per adeguare il Sumo agli occidentali. Che avevano molte remore sulle nudità. Un pò come fecero gli Antichi Romani con la Lotta del Pancrazio Greco. Dove i lottatori erano sempre nudi. Ed i Romani imposero che nei combattimenti un perizoma coprisse i genitali dei lottatori.
Dal 1913 ad oggi è accaduto in una sola occasione, nel maggio del 2000, che un Rikishi perdesse il Mawashi durante un combattimento e venisse in tal modo squalificato.
Si è trattato del lottatore Asanokiri in un’incontro in diretta TV contro Chiyohakuho.

I Sekitori ( Rikishi di alto livello ) indossano anche un secondo Mawashi, il Kesho-Mawashi, durante il cerimoniale di apertura del Torneo.
Il Kesho-Mawashi è composto di una cintura con un pannello anteriore in seta, simile ad un grembiule con stampe colorate o con i loghi che sponsorizzano la competizione.
Nel corso del periodo Edo si combatteva col Kesho-Mawashi, normalmente sponsorizzato da un Daimyo.
Col passare del tempo però sono diventati troppo ornamentali, creando impaccio nel combattimento vero e proprio.
Perciò il Kesho-Mawashi e il mawashi hanno adesso funzioni differenti.

I Lottatori di Sumo di alto livello acconciano i loro capelli con una particolare crocchia detta oi-cho mage.
Nella giornata dedicata al Sumo che ho passato assorbendo tutte queste informazioni ho assitito anche alla dimostrazione su come si prepara quasta particolare acconciatura.
Il tutto è durato una ventina di minuti.
Il nome di oicho o stile a foglia di ginkgo dove la parte terminale del ciuffo si apre e forma un semicerchio.
Data l’unicità dello stile, l’ Associazione del Sumo impiega solamente parrucchieri specializzati chiamati Tokoyama per tagliare e pettinare i capelli dei Lottatori..
Il Chonmage è talmente importante e simbolico nel Sumo che il taglio del ciuffo è il momento Cruciale nella cerimonia finale del ritiro del Rikishi dalle competizioni.

Nel sumo amatoriale i lottatori ci possono anche essere persone di sesso femminile ma la cosa è improponibile nel Sumo professionistico vero e proprio.

Come avevamo detto all’inizio i praticanti di Sumo possono anche essere chiamati Sumotori ma diventano noti come Rikishi quando passano al professionismo.
Le categorie del Sumo sono molte e partono dalla divisione minore, la Jonokuchi, per poi passare rispettivamente alla Jonidan, la Sandanme, la Makushita, Juryo e Makuuchi.

Sono chiamati Makushita-Tsukedashi quei Rikishi che invece di cominciare il loro percorso professionale dalla categoria più bassa, la Jonokuchi, passano direttamente proposti come novità nella terza divisione Makushita.
Questo succede quando, giovani molto promettenti vincono vari tornei giovanili di Mae-Zumo, in pratica il pre-Sumo dei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre.




I vincitori di uno dei primi tre tornei vengono inseriti nella classifica Makushita col Livello di Makushita 15 , il grado va a decrescere fino a raggiungere il livello 1, quello più importante.
Coloro che vincono uno di questi e anche il torneo di dicembre vengono proposti come Makushita 10.
Questi, sia che si tratti degli Makushita 15, o Makushita 10, possono essere inseriti nella nuova Classifica entro 1 anno dalle loro vittorie amatoriali.
Al Vertice della categoria Makushita ci sono le divisioni professionistiche del Sumo.
Le Sekitori: gli Juryo (oppure Jumaimae, una specie di serie B del Sumo) e i Makuuchi o Makunouchi, la divisione maggiore e che a loro volta sono divisi in Maegashira dal livello 16 al 1.
Sanyaku, i Grandi Campioni, anche questi suddivisi in Komusubi, Sekiwake, Ozeki e, al vertice lo Yokozuna, che è la Divinità del Sumo.
Lo Yokozuna è il Grande Campione per eccellenza del Sumo.
Si distingue perché durante l’ingresso sul Dohyo indossa la Tsuna.
Il Grande Campione, lo Yokozuna よこづな 横綱, letteralmente “ampia corda”
Un Rikishi può raggiungere il grado di Yokozuna se vince due tornei di fila oppure se ottiene punteggi altrettanto degni e possiede le qualità morali necessarie al titolo.
Qualità che saranno valutate da un apposito Comitato Nazionale; uno Yokozuna diviene egli stesso una semi-divinità Scintoista e riceverà un generoso vitalizio anche quando avrà finito la carriera.

Lo Yokozuna, deve perciò incarnare l’Ideale del Lottatore di Sumo, nel caso non riuscisse a vincere otto combattimenti nel corso di un torneo non sarebbe retrocesso, ma ci si aspetterebbe il suo ritiro.
Lo Yokozuna non può retrocedere dal suo rango, come invece può accadere agli altri Rikishi ed abbandona la carica solo dopo il ritiro.




Obiettivo dell’incontro
Lo scopo dell’incontro è atterrare l’avversario o spingerlo fuori dal Dohyo.

Divieti
È vietato, durante un combattimento:
Colpire con la mano chiusa a pugno.
Infierire con le dita negli occhi
Tirare i capelli
Colpire i genitali
Colpire contemporaneamente le orecchie con i palmi delle mani
Afferrare la gola
Tirare calci
Piegare all’indietro le dita
Perdere il Mawashi, e rimanere completamente nudi sul Dohyo durante un incontro ufficiale.

Quest’ultimo divieto fu introdotto come detto nel 1913 per adeguare il Sumo alla morale cristiana occidentale per la nudità.

Tornei
I tornei tra Sumōtori professionisti si svolgono a Edo sin dal 1623, ma col passare del tempo il loro numero passò da uno all’anno durante l’epoca Kansei (1789-1800) agli attuali sei all’ anno:
Tre a Tokyo. Nei mesi di gennaio, maggio e settembre.
Uno a Osaka. in marzo.
Uno a Nagoya. in luglio.
Uno a Fukuoka. in novembre.
Tutti i Torneo (場所 basho, letteralmente “luogo”) iniziano di domenica, e durano quindici giorni.
Vengono svolti molti incontri in cui i Rikishi si scontrano ogni giorno con un avversario diverso.
Il Lottatore che dovesse vincere più incontri degli altri vince il torneo; se il Rikishi riesce a vincere otto incontri su quindici mantiene la propria posizione nella classifica, la Banzuke (ばんづけ 番付), ulteriori vittorie o sconfitte ne determinerebbero la promozione oppure… la retrocessione.
Questi ranghi sono fondamentali poiché solo un Rikishi capace di entrare nei primi cinquanta campioni Sekitori (関取) potrà aver diritto ad un vitalizio e a degli assistenti.

Il Sumo, non è solo uno sport di combattimento, è una vera e propria forma d’Arte.
E’ lo Spirito Scintoista del Giappone.

Giuliano Magalini.