Il Bonsai, l’arte di creare meravigliose miniature di alberi, coltivandoli per anni in piccoli vasi oppure su delle rocce.
Ecco alcuni esemplari di Bonsai che ho fotografato in Giappone nel 2014.
Con la tecnica del Bonsai si guida la pianta, nel processo di crescita, a prendere le forme e le dimensioni che il Bonsaista vuole creare, sempre nel rispetto vegetativo e funzionale.
Bonsai è una parola in Lingua Giapponese ed è composta da due ideogrammi 盆栽.
il primo ideogramma, Bon 盆 : significa ” vassoio ”
il secondo ideogramma, sai 栽 : significa ” coltivare ”
Le origini del Bonsai sono cinesi, ma i giapponesi una volta appresa la tecnica del Bonsai ne fecero un’arte raffinata influenzata dallo Zen.
La tecnica del Bonsai permette dunque di coltivare una pianta in miniatura, viva e funzionale, e di esprimere nonostante le dimensioni ridotte l’energia e la vita delle piante di dimensioni più grandi.
L’Arte Bonsai richiede dunque molte conoscenze nel campo della botanica e in quello delle tecniche appunto bonsaistiche.
Bisogna rispettare determinati canoni estetici.
Questi piccoli meravigliosi alberi sono in pratica piante normali, ma coltivate in modo molto più accurato.
Per questo motivo il Bonsai riesce a soppravivere in spazi tanto ristretti.
L’Arte del Bonsai sia come senso estetico che come Filosofia Giapponse, deve seguire stili e dimensioni ridotte. Lo scopo è quello di riprodurre la natura con dimensioni piccole che comunque rendano l’idea di forza, vita ed armonia.
Il Bonsai deve evocare nella persona che lo guarda un senso di pace, serenità, maturità, ma anche far percepire la forza della pianta che è in continua crescita.
Il Bonsai infatti continua a crescere.
Esistono esemplari di Bonsai che vivono da centinaia di anni.
Accuditi negli anni da vari Maestri che si sono succeduti.
Infatti il Bonsai non soffre nel vaso dove è stato coltivato e ” costretto ” a vivere, altrimenti non crescerebbe, non potrebbe fiorire o anche fruttificare.
In pratica il Bonsai è una Meravigliosa Opera d’Arte Viva, che ha bisogno di cure continue.
Giuliano Magalini.