Edoardo Chiossone ( Arenzano, provincia di Genova  21 gennaio del 1833 ) è stato un grande Artista, Pittore, Incisore e consigliere straniero nel Giappone del Periodo Meiji ed è anche molto famoso per la sua vasta collezione di Arte Giapponese.

Chiossone ha realizzato le prime banconote del Giappone.

 

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Edoardo Chiossone
Chiossone, era il figlio di un tipografo, nel 1847 si iscrive all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, ( dimostra notevoli qualità artistiche )  dove si specializzò nelle incisioni su lastra di rame, dopo aver conseguito la Laurea nel 1855 diventa professore di disegno ed incisione.

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Nel 1857, grazie alle sue qualità, entrò nell’atelier di Raffaele Granara e realizzò numerose incisioni di famose opere d’arte.

Una sua opera fu selezionata per essere esposta all’Exposition Universelle (1867) di Parigi.

Nel 1867, lascia Genova per andare a lavorare alla Banca Nazionale del Regno d’Italia a Firenze.

Viene inviato in Germania  presso la società Dondorf-Naumann di Francoforte, per apprendere la produzione di carta moneta.

Mentre era lì, la compagnia iniziò a prendere commesse per la produzione delle banconote del governo Imperiale Giapponese e per questo motivo nel 1874 fu inviato a Londra per apprendere ed approfondire le tecniche di Incisione e di Stampe di Valori.

A questo punto la grande svolta della sua vita, Chiossone fu invitato ad andare in Giappone ed accettò.

Grazie alla sua bravura Chiossone viene invitato in Giappone come Oyatoi Gaikokujin ( Impiegato Straniero ) per ricoprire un ruolo di grande importanza, Edoardo Chiossone diventa Direttore dell’Officina Carte e Valori del Ministero delle Finanze Giapponese! Un grande Onore!!

Chiossone arrivò in Giappone il 12 gennaio 1875.

L’ufficio stampa del governo (Insatsu Kyoku) che faceva parte del Ministero delle finanze (Okurasho) era sotto la direzione di Tokuno Ryosuke.

Tokuno era desideroso di introdurre nuovi macchinari e tecniche moderne, l’attuazione pratica di questo incredibile lavoro  è stata interamente opera di Chiossone.

Edoardo Chiossone ha fondato Società di Stampa come la Toppan Insatsu, ha formato i giapponesi sulle tecniche di stampa occidentali, ha progettato Carte Ufficiali, Valute e Francobolli,  l’arte di realizzare inchiostri da stampa e carta da stampa con una filigrana e ha insegnato a fare molte copie da una lastra.

Dopo cinque mesi a Chiossone fu offerto un contratto triennale, con uno stipendio mensile molto remunerativo, ben 450 yen ( circa 15.000 euro al mese ) e una casa; questo era uno dei salari più alti pagati a uno straniero, il doppio di quello del collega Antonio Fontanesi, italiano che era stato assunto per insegnare pittura ad olio.

La casa di Chiossone era anche situata fuori dall’enclave degli stranieri a Tsukiji,  prima ha vissuto nella zona di Kanda ( al centro di Tokyo ) e poi a Kōjimachi, con un seguito di domestici.

Alla fine del 1875 realizzò il suo primo ritratto, un’incisione del medico tedesco Philipp Franz von Siebold.

Progettò anche la serie di francobolli “Koban”,  stampata nel periodo 1876-92.

Dato che era proibito nel modo più assoluto l’uso del ritratto dell’Imperatore, Chiossone dovette ricorrere ad altre immagini, come il Crisantemo Imperiale per i nuovi francobolli Giapponesi.

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Seguirono altri ritratti nel 1876, su tutti quello di Saigō Tsugumichi (il fratello minore di Saigō Takamori, ministro della Marina e Ministro degli Interni), e di William Chapman Ralston della Bank of California.

L’anno successivo, Sua Maestà l’Imperatore Meiji, con un seguito di un centinaio di persone tra cui il principe Arisugawa e Iwakura Tomomi, visitò l’Ufficio Stampa e la sala di lavoro di Chiossone!!!

(La sala di lavoro di Chiossone è stata distrutta dal terremoto del Grande Kantō del 1923).

Nel 1877 Chiossone progettò anche la prima banconota giapponese moderna, una banconota da un yen con la figura di Daikoku, la Divinità della ricchezza.

 

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L’anno successivo produsse la prima banconota contenente una figura umana, l’immagine della leggendaria imperatrice Jingū.

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Nel 1879 Chiossone fece un viaggio in Giappone con Tokuno Ryosuke per conoscere e registrare opere d’arte e monumenti antichi.

Furono scattate 510 fotografie e Chiossone ha realizzato 200 disegni.

Tokuno registrò nel suo diario ( pubblicato dieci anni dopo ) le lunghe conversazioni che aveva avuto con Chiossone.  

I frutti di questo viaggio diventarono volumi illustrati.

Volumi che facevano parte della ” Perdurante Fragranza della Gloria Nazionale “

Una maestosa Opera edita in quattordici volumi edita fra il 1880 ed il 1883.

Molti dei ritratti di Chiossone sono purtroppo andati perduti ed altri sopravvivono solo nella riproduzioni; si può dire che fossero tutte somiglianze fedeli.

I ritratti sono tuttora esposti al Museo del Santuario Meiji insieme ad altri dipinti di personaggi famosi come Saigō Takamori  e Ōmura Masujirō.

Il ritratto di  Saigō Takamori merita un discorso a parte.

Nel 1883 a Chiossone fu chiesto di fare un ritratto di Saigō Takamori, che purtroppo era già morto da sei anni; per questo motivo decise di combinare le caratteristiche del fratello minore di Saigō e di un suo cugino, il risultato fu impressionante, e di fatto è diventato il ritratto standard e il modello per la famosa statua in bronzo  di Saigō Takamori nel parco di Ueno.

In quell’anno Chiossone fece anche un ritratto di Tokuno due mesi prima della morte che colse l’amico del viaggio in Giappone fatto nel 1879, e progettò anche la sua pietra tombale.

 

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Saigō Takamori
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Statua in bronzo di Saigō Takamori nel parco di Ueno.

 

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Ōmura Masujirō

Edorado Chiossone ebbe anche il privilegio di fare un ritratto a Sua Maestà l’Imperatore del Giappone Meiji, e Sua Maestà l’Imperatrice Shōken.
Nel 1888 ricevette il massimo riconoscimento, quando gli fu chiesto di produrre un ritratto dell’Imperatore Meiji, da utilizzare come ritratto ufficiale dello stato.

L’unico ritratto esistente in quel periodo era solo una fotografia scattata dieci anni prima e l’Imperatore si rifiutò di essere fotografato di nuovo.

Così il grande ciambellano Tokudaiji Sanemori fece in modo che Chiossone disegnasse l’Imperatore Meiji nel Palazzo Imperiale da dietro uno schermo.

Dai suoi schizzi, Chiossone ha prodotto due disegni dell’Imperatore, uno in uniforme militare e l’altro in abiti civili. Questi ritratti furono poi fotografati e diventarono le immagini ufficiali dell’Imperatore e servirono come base per tutte le rappresentazioni familiari.

Il suo famoso ritratto dell’Imperatore Meiji è così realistico che è stato spesso scambiato per essere una vera fotografia.

 

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Sua Maestà l’Imperatore Meiji
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Sua Maestà l’Imperatrice Shōken

 

Oltre ad essere impegnato nella pittura, che includeva ulteriori ritratti dell’Imperatrice, il futuro Imperatore Taishō, il generale Amayama Iwao, Iwakura Tomomi e Sanjō Sanetomi, Chiossone era sempre, costantemente impegnato presso l’Ufficio Stampa, producendo lastre per banconote, francobolli e obbligazioni.

 

 

Nel 1888 produsse una banconota da 5 yen con la figura di Sugawara Michizane.

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5 yen con la figura di Sugawara Michizane

 

 

L’ Ultima opera di Chiossone, prima di ritirarsi, fu una banconota da 100 yen con Fujiwara Kamatari.

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100 yen con Fujiwara Kamatari

Chiossone presta la sua opera per il Giappone dal 1875 al 1891.

In questo periodo incide più di 500 lastre per Banconote, Titoli di Stato, Bolli di Monopolio e Francobolli.

Si ritira dal lavoro nel 1891  ma continuò a risiedere in Giappone.

Per il suo notevole lavoro ricevette una indenità di vecchiaia di 3.000 Yen ( circa 100.000 euro attuali ) e una Pensione Annuale di 1.200 Yen ( circa 40.000 euro all’anno ) rilasciata dal Ministro delle Finanze Masayoshi Matsukata.

Il Governo Giapponese inoltre gli conferisce l’Onorificenza Giapponese dell’Ordine del Sacro Tesoro di III Classe.

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Nel 1893 il nuovo Ministro delle Finanze Kunitake Watanabe gli assegna uno stipendio annuale di 1.000 Yen ( circa 34.000 euro )

La maggior parte di questi enormi redditi vennero usati da Chiossone per acquistare Opere d’Arte Giapponese e in varie donazioni.

Come detto, Edoardo Chiossone rimase a vivere in Giappone fino alla fine, 11 aprile del 1898 muore per insufficienza cardiaca nella sua casa di Kojimachi ( Tokyo ).

Viene sepolto nel cimitero di Aoyama nella sezione dedicata agli stranieri, dove la sua tomba è ancora visibile.

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I giornali pubblicarono lunghi articoli sulla sua morte, il Japan Weekly Mail parlava della sua alta reputazione, la sua raffinata abilità artistica ed il suo animo molto amichevole.

Come detto, Chiossone era un appassionato collezionista di Arte Giapponese, con una vasta gamma di oggetti tra cui Nihonga, Ukiyo-e, sculture Buddiste e oggetti liturgici, oggetti archeologici, lacche, porcellane, maschere Noh, armature e armi, strumenti musicali e abbigliamento per uomo e donna.

Secondo la sua volontà, dopo morte di Chiossone, questa enorme collezione fu inviata in Italia all’Accademia Ligure di Belle Arti di Genova, dove fu successivamente trasformata nel Museo di Arte Giapponese ” Edoardo Chiossone “, aperto al pubblico dal Re d’Italia Vittorio Emanuele III  il 30 ottobre 1905.

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Museo di Arte Giapponese ” Edoardo Chiossone “

 

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Alcuni francobolli dedicati a Chiossone.

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Edoardo Chiossone, un Grande Artista al servizio del Giappone.

 

 

Giuliano

 

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