I Giapponesi, devoti allo Shintoismo, quando si recano al Santuario sono soliti scrivere desideri e preghiere su delle piccole tavolette votive di legno chiamate ” Ema ”  ( 絵馬 ) che poi vengono appese in appositi spazi dove gli Dei le possono vedere e leggere.

Questa parola giapponese significa letteralmente ” immagine di cavallo ”

Ecco alcune mie foto di ” Ema ”

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Nei tempi antichi come segno di devozione e di richiesta per una vita sana e prospera era normale portare al Santuario Shintoista un cavallo vero, poi sostituito da queste piccole tavolette di legno.

 

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In passato, si racconta che gli Dei apparissero agli umani sempre in forma montata, per questo motivo prima della comparsa dei piccoli Santuario portatili, i cavalli erano venerati e considerati essenziali per il movimento degli Dei.

Secondo le cronache della provincia di Hitachi ( compilate nei primi anni dell’ VIII secolo ), l’usanza di donare dei cavalli durante i riti Shintoisti iniziò durante il regno dell’imperatore Sujin.

Per questo motivo nel periodo Nara, il cavallo viene indicato come veicolo per gli Dei.

Le persone  che non potevano permettersi di donare cavalli iniziarono gradualmente a sostituire il vero cavallo con statue di cavalli fatte di legno oppure carta e terra, e dal periodo Nara si cominciarono a vedere anche i dipinti di cavalli su tavole. 

Nel periodo Muromachi ( 1336 – 1573 ) sulle tavolette votive oltre ai cavalli iniziano ad essere raffigurate anche altre immagini, per esempio le Volpi al Santuario di Inari. 

 

Nel periodo Azuchi-Momoyama ( 1573 – 1603 ) divennero molto popolari  le tavolette votive a grandezza naturale dipinte da artisti famosi. 

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Intorno al periodo Edo, i giapponesi iniziano l’usanza di esprimere desideri più pragmatici, per esempio la sicurezza della famiglia, avere prosperità.

Vengono create nuove immagini sulle tavolette ” Ema ” , disegni per avere fortuna e benessere nelle varie attività della vita quotidiana.

 

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Inoltre dal XVII secolo  con lo sviluppo della navigazione inizia l’uso di raffigurare sulle tavolette ” Ema ” un cavallo e la propria nave. Oppure la nave con altre immagini.

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Dal Periodo Meiji sulle tavolette votive inizia a farsi strada anche la ” Preghiera per la Vittoria “, e la ” Preghiera per commemorare la nascita dei bambini ”

Dal Periodo Showa per gli studenti e normale scrivere sugli ” Ema ” una preghiera per il buon esito degli esami.

Dagli anni 2000 per proteggere le informazioni strettamete personali, si usa coprire nome, indirizzo e desideri della persona con speciali adesivi  sugli ” Ema “.

Le tavolette ” Ema ” sono molto popolari come portafortuna ed amuleti.

 

Anche i turisti stranieri a volte scrivono desideri e preghiere sugli ” Ema “.

Queste tavolette votive sono vendute nei Santuari Shintoisti, generalmente le tavolette ” Ema ” hanno l’immagine di un cavallo, ma come detto si possono trovare con forme ed immagini diverse a seconda del Santuario.

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Spesso le tavolette possono essere anche preparate del devoto che le fa dipingere da un pittore.

Nel Giappone orientale la maggior parte di questi piccoli oggetti votivi ha forma pentagonale ( come una casa ).

Nella regione del Kinki la forma è quadrata, a Kyoto ci sono anche tavolette orizzontali, a Nara i bordi degli ” Ema ” sono dipinti di nero come una cornice.

 

Quando soffia il vento in un Santuario, è affascinante sentire il suono delle tavolette votive Shintoiste ” Ema “.

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Giuliano

 

 

 

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